Rifugio Toni Demetz
Rifugio Toni Demetz
SCHEDA TECNICA:
Nome Completo: Toni
Demetz
Altitudine: 2685
metri
Gruppo Montuoso: Sassolungo
- Dolomiti
Comune: Selva
di Val Gardena (BZ)
Sezione CAI: non di
proprietà CAI
Posti letto: 24
posti
Ricovero: n.d.
Apertura:
estate (verificare sempre l’apertura)
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IL RIFUGIO:
Il rifugio Toni Demetz, o Toni Demetz Hütte in tedesco, è
un rifugio appartenente al gruppo del Sassolungo situato alla forcella del
Sassolungo, tra il Sasso Lungo e le Cinque Dita a 2685 metri s.l.m. Il
principale acceso al rifugio è la salita con la cabinovia che porta
direttamente al rifugio dal Passo Sella. Nulla vieta però di salire a piedi,
anzi, in un’ora e mezza circa si può raggiungere il rifugio. Il rifugio Toni
Demetz è conosciuto soprattutto perché è il punto di partenza di due giri tra i
più belli delle Dolomiti: il giro del Sasso Piatto, toccando anche il rifugio Vicenza,
Sasso Piatto e Pertini, e il giro del Sassolungo che passa sempre per il
rifugio Vicenza e poi porta al rifugio Emilio Comici. (vedi fine post). Il rifugio Toni Demetz inoltre è molto amato dagli
alpinisti e arrampicatori in quanto in questa zona del Sassolungo sono presenti
davvero molte vie di arrampicata. Durante le escursioni al rifugio infatti se
si sta all’occhio e si osservano le pareti è molto facile osservare qualche
scalatore che arrampica verso le vette.
STORIA:
Il
rifugio Toni Demetz fu edificato per una storia drammatica avvenuta nelg’anni
50. Il 17 agosto 1952 la giovane guida alpina Toni Demetz di 20 anni stava
accompagnando dei turisti sul Sassolungo quando sfortunatamente un fulmine si abbatté
sul gruppo. Il primo ad accorrere in soccorso fu il padre di Toni, guida alpina
Giovanni Demetz, che purtroppo poté solo constatare la morte del figlio.
Nonostante fosse sconvolto per l’accaduto si accorse che uno dei due turisti
era ancora vivo e, con le proprie forza, se lo caricò in spalla e lo portò in
salvo a valle. Solo successivamente risalì una seconda volta sul luogo dell’accaduto
per recuperare il corpo del figlio senza vita. Questa tragedia creò in Giovanni
un legame profondo con queste montagne e lo spinse a voler edificare un rifugio
nella forcella del Sassolungo per offrire un riparo agli escursionisti e
alpinisti di queste montagne.
Nel
dicembre del 1952 fu insignito dell’onorificenza del “Gran ordine del Cardo” e
durante quest’occasione Giovanni manifestò la volontà di costruire questo
rifugio al Presidente della Repubblica Italiana che a pochi mesi gli concesse
di costruire il rifugio. Nel 1953 iniziarono i lavori e nel 1954 furono
terminati. Nel 1960 fu costruito l’impianto di risalita che portava al rifugio
consentendogli di ampliare e migliorare il rifugio dedicato al figlio Toni
Demetz.
ESCURSIONE CONSIGLIATA:
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