Ferrata della Memoria o ferrata della diga del Vajont
Ferrata della Memoria
La ferrata della Memoria è una bellissima ferrata da fare vicino alla diga del Vajont, a Longarone in Veneto, nelle Prealpi Bellunesi. Si trova vicino ai paesi friulani di Erto e Casso.
SCHEDA
TECNICA:
Partenza:
Longarone
Tipologia:
escursione ad anello
Dislivello:
700 m
Tempi:
3 ore, 2
di salita, 1 di rientro.
Segnaletica:
ottima
Difficoltà:
medio difficile – richiede kit da Ferrata
Punti
d’appoggio: nessuno
Gruppo:
Prealpi Bellunesi
Cartografia:
Tabacco 1:25.000, foglio 24, Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Periodo
consigliato: tutto l’anno
INTRODUZIONE:
La ferrata della Memoria è una ferrata recente, è stata inaugurata nel 2015 e risale la valle del Vajont, nella parte anteriore della diga. E’ stata chiamata Ferrata della Memoria appunto per ricordare l’enorme tragedia che è successa in questa zona delle nostre montagne.
’inizio
della ferrata è situato
lungo la strada che sale ad Erto per poi
risalire la sinistra della gola del Vajont fino a vedere la diga che
incute un po’ di timore e sgomento vista la sua imponenza e la
tragedia che è successa nella sera del 9 ottobre del 1963. Quella
notte il
monte Toc franò dentro il bacino idroelettrico
della diga creando un'inondazione che spazzò
via il paese di Longarone facendo
1917 vittime.
La
ferrata, nonostante ciò, è molto bella, molto ferrata e soprattutto
molto esposta. E’
una ferrata vera e propria, quindi ci sono dei tratti verticali da
non prendere alla leggera. Comunque, la cosa che non bisogna
sottovalutare è soprattutto
l’esposizione.
Nonostante si è sempre imbragati e assicurati mentalmente ti può
bloccare.
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L’ESCURSIONE IN DETTAGLIO PER LA FERRATA DELLA MEMORIA:
Per fare la ferrata della Memoria si
raggiunge in auto il paese di Longarone, in provincia di Belluno, e
da quest’ultimo si prende la strada che sale ad Erto risalendo fino
a raggiungere il sesto tornante dove a destra è posto un piccolo
cartello che indica la via Ferrata (vedi
foto).
Qui si abbandona la strada principale per raggiungere, 100
metri più avanti,
un ampio parcheggio dove si può lasciare la macchina. Fin
da subito ci si
può già imbragare
perché la ferrata inizia quasi subito. Si parte da circa 540 metri
s.l.m. Si
inizia salire lungo il sentiero inoltrandosi in una galleria di
reflusso delle acque quando la diga funzionava. La galleria è lunga
100 metri quindi è necessario munirsi di torcia. Finita
la galleria si entra in un altra più breve per poi trovarsi in una
lunga
cengia abbastanza esposta ma facilmente superabile. Al termine di
questa cengia si arriva a una scala metallica dove al
suo termine
iniziano i primi 100 metri impegnativi e davvero esposti lungo
una parete verticale.
Superato
questo punto si arriva ad
un punto un po’ più semplice dove si può rifiatare ma subito dopo
si ricomincia
a salire con decisione per tratti esposti ed impegnativi
aiutandosi sempre con il cavo e varie pedivelle.
Man mano che si sale spunta anche l’imponenza della diga del
Vajont. Si continua a salire fino
a raggiungere un intaglio fatto per poter far passare la teleferica
che da Longarone portava i calcestruzzi per il cantiere della diga.
Giunti qui si è al termine della ferrata e in 10 minuti si può
raggiungere la diga del Vajont o salire fino al paese di Casso.
Complessivamente sono 600 metri di ferrata. La ferrata è davvero
bella ed adrenalinica ma non da sottovalutare affatto per l’elevata
esposizione. La via più veloce per scendere è prendendo la strada
asfalta della diga e si camminando dentro le gallerie si scende fino
al suo termine. Finite le gallerie, che sono regolamentate alle auto
da un senso unico , c’è un sentiero sulla sinistra che
porta direttamente al parcheggio.
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FOTO:
La strada al parcheggio della Ferrata della Memoria. |
tratto della Ferrata. |
alcuni gradini della Ferrata. |
La cengia iniziale. |
La diga del Vajont. |
Esposizione della Ferrata. |
Esposizione della Ferrata. |
La diga del Vajont lungo la ferrata. |
Scala finale della ferrata della Memoria. |
L'imponenza della diga del Vajont. |
Fantastica ,divertita ,......mette i brividi guardando la diga in una visuale reale della straziante tragedia,nell'incapacità ancora di accetare, il perchè dell' egoismo umano del DIO DENARO che ancora incombe........
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