Facile escursione al monte Pelmo: salita al rifugio Città di Fiume
Facile escursione al monte Pelmo: salita al rifugio Città di Fiume e forcella de la Puìna dal passo Staulanza.
SCHEDA TECNICA:
Partenza: Passo Staulanza
1766 metri
Tipologia: andata/ritorno
Dislivello: 300
metri
Quota massima: Forcella
de la Puìna 2034 metri
Tempi: 1.5
ore per la salita
Segnaletica: buona
Difficoltà: facile
Punti d’appoggio: Rifugio
Città di Fiume
Gruppo: Monte
Pelmo
Cartografia:
Tabacco 1:25.000, foglio 25, Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
Periodo
consigliato: tutto l’anno
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INTRODUZIONE:
L’escursione ideale per ammirare da vicino il monte Pelmo è sicuramente
raggiungere il rifugio Città di Fiume situato ai suoi piedi in val Fiorentina.
Inoltre l’escursione, visto il dislivello di circa 300 metri, è anche
abbastanza facile e si può fare tutto l’anno, molto spesso infatti il rifugio
viene raggiunto anche in inverno con le ciaspole.
Sebbene sia un’escursione relativamente breve, regala lo stesso panorami
mozzafiato sui gruppi dolomitici circostanti, primo fra tutti il monte Pelmo
che sembra quasi di toccarlo. Dal rifugio Città di Fiume si possono ammirare il
Civetta, il Sella, la Marmolada e la Croda del Lago e se si sale fino alla
forcella de la Puìna si riesce a vedere anche il monte Antelao e il Sorapis.
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L’ESCURSIONE IN DETTAGLIO:
Questo
facile trek inizia al Passo Staulanza a 1766 metri s.l.m. Questo passo,
conosciuto anche come Forcella Staulanza, mette in comunicazione la Val
Fiorentina con la Val Zoldana ed è punto di partenza per diversi sentieri. Il
percorso da prendere è il sentiero CAI 472 con indicazione per il rifugio Città
di Fiume. Attenzione a non sbagliare percorso perché da qui parte anche il
sentiero che porta al rifugio Venezia, sentiero un po’ più lungo e impegnativo.
Fin da subito il panorama è notevole sul monte Pelmo e sul Civetta e man mano
che si inizia a salire si aprono degli scorci sulla Marmolada e sul gruppo del
Sella. In poco più di un’ora e 150 metri di dislivello si arriva a 1918 metri
s.l.m. dove è situato il rifugiò Citta di Fiume, uno dei posti migliori per
poter ammirare la parete settentrionale del Pelmo e del Pelmetto. Se si vuole
raggiungere un posto ancora più panoramico bisogna salire per il sentiero CAI
467 che parte dietro al rifugio e con poco più di altri 100 metri di dislivello
si raggiunge la forcella de la Puìna a 2034 metri dove il panorama sul re delle
Dolomiti, il monte Antelao e sul Sorapis è davvero unico.
VARIANTI:
Il rifugio Città di Fiume può essere tappa anche di un’escursione
molto più difficile, facendo il giro del Monte Pelmo concatenandolo con il
rifugio Venezia.
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VIDEO:
FOTO:
Il Civetta dal passo Staulanza.
Il rifugio in lontananza.
Scorcio sul gruppo del Sella.
Scorcio sul gruppo del Sella.
Il civetta.
La marmolada e il monte Fertazza.
Spunta il sole dietro al monte Pelmo.
Arrivati al rifugio Città di Fiume.
Stupendo scatto del monte Pelmo dal rifugio Città di Fiume.
Il rifugio è situato proprio ai piedi del Monte Pelmo.
La Rocheta e il Beco di mezodì.
Il Monte Antelao e il Sorapriss con ai piedi San Vito di Cadore.
Il Monte Antelao.
Il Civetta.
Lungo il sentiero in mezzo al bosco, in fondo il Civetta.
Panoramica sul monte Pelmo.
Panoramica sul monte Pelmo, Civetta e Marmolada.
Panoramica sul monte Pelmo e il rifugio città di Fiume.
Panorama a 360 gradi dalla forcella de la Puìna.
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Bello. Alcune osservazioni. 1: si chiama Sorapìs (o Sorapiss), non Sorapriss. 2: quello che tu indichi come Sorapìs è invece il nodo Cima Bel Prà e Cima Scotèr (o Scotter) ... il Sorapìs è più a sinistra, lo distingui dalla cengia orizzontale a quattro quinti d'altezza. 3: la Rochéta sono le Rochéte (son quattro: da sinistra Rochéta de Prendèra, Rochéta de La Ruòibes, Rochéta de Sorarù, e Rochéta de Ciampolongo). 4: il panorama che indichi dalla forcella è verso destra (o da sinistra), non da destra. 5: nella foto prima di arrivare alla forcella si vede anche la Cima Ambrizòla (Croda da Lago) a sinistra della Rochéta de Prendèra, mentre nella panoramica è nascosta da quest'ultima. 6: nel filmato che hai pubblicato su fb valgono le stesse osservazioni; inoltre aggiungo che in inverno il sole tramonta a W-SW, quindi non puoi avere enrosadira sulla parete nord (e infatti non c'è), e allora non dire che s'infiamma, che poi non si vede ... una bella enrosadira l'avresti vista dalla forcella, sulla bastionata Sorapìs-Antelào ;-) Willy Beckett
RispondiEliminaAh, meglio scrivere Bèco di Mezodì (oppure Bècco di Mezzodì), che in questo caso è un becco come quello degli uccelli, a differenza delle Crèpes dei béche nelle vicinanze, dove i béche sono ungulati (come ad esempio nella Pala del Béco in Lagorài). Willy Beckett
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