Rifugio Micheluzzi: escursione da Campitello di Fassa
Rifugio Micheluzzi: escursione da Campitello di Fassa.
Il rifugio Micheluzzi e la Baita Lino Brach si raggiungono da Campitello di Fassa lungo il sentiero che porta in val Duron. Una classica escursione in val di Fassa, tra le Dolomiti di Catinaccio e Sassolungo.
SCHEDA TECNICA
Tipologia: andata/ritorno
Dislivello: 400 D+
Quota massima: Rifugio Micheluzzi 1850 metri s.l.m.
Tempi: 1.5/2 ore per arrivare al rifugio
Segnaletica: ottima
Difficoltà: medio-facile
Punti d’appoggio: rifugio Micheluzzi.
Gruppo: Sassolungo
Cartografia: Tabacco 1:25.000, foglio 06, Val di Fassa e Dolomiti Fassa
Periodo consigliato: estate
INTRODUZIONE
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Il rifugio Micheluzzi è una classica escursione da fare in val di Fassa, tra le Dolomiti del Catinaccio e Sassolungo. Si raggiunge anche la Baita Lino Brach lungo e la Val Duron.
L'escursione al rifugio Micheluzzi di per sé non è per nulla impegnativa, il dislivello totale supera
circa i 400 metri e sono sviluppati solo nel primo tratto, che si dimostra una rampa bella ripida ma priva di pericoli. Una volta
superato questo, il sentiero è per lo più pianeggiante. La val Duron è una
bella vallata verde tra la catena del Sassolungo e quella del Catinaccio dove
si trovano spesso mucche al pascolo. Da qui possono partire altri innumerevoli
sentieri per il Catinaccio, il Sassopiatto e l'Alpe di Tires, tra cui il famoso lago Antermoia. Subito
vicino è situata anche la baita Lino Brach con le sue caratteristiche sculture
in legno.
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L'ESCURSIONE IN DETTAGLIO AL RIFUGIO MICHELUZZI
Per raggiungere il rifugio Micheluzzi e fare quest’itinerario, si può partire dal centro
di Campitello di Fassa a una quota di 1448 metri. Da qui si
prosegue in direzione nord seguendo la via Strèda de Salin, strada asfaltata
fino alla fine delle ultime case dove c’è anche un eventuale parcheggio. Da qui
la strada diventa strada forestale e per il primo tratto la pendenza del
tracciato è abbastanza elevata. Superato questo tratto, il sentiero si fa più
in dolce e dopo circa un’ora di cammino si arriva al rifugio
Micheluzzi a una quota di 1850 metri s.l.m. che apre le porte
alla Val Duron. A due passi dal rifugio, si raggiunge anche la baita Lino Brach
a 1854 metri s.l.m. Per il ritorno si può procedere per la stessa strada
dell'andata.
Il rifugio Micheluzzi può essere un punto di
partenza per altre innumerevoli escursioni, la prima è raggiungere il rifugio Antermoia, mentre la seconda è arrivare al rifugio Alpe di Tires percorrendo
tutta la val Duron e superando il passo Duron.
FOTO:
Campitello di Fassa. |
Inizia la salita. |
Vista sul col Rodella. |
Il rifugio Micheluzzi. |
La val Duron |
Statue in legno alla baita Lino Brach. |
Mucche al pascolo ai piedi delle Dolomiti. |
Il gran Vernel col cappello. |
La val Duron. |
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Occhio che non è come descritto, dal parcheggio in paese, non salite oltre la fermata delle navette perché è vietato parcheggiare, c’è una prima rampa ripidissima, dopodiché non è vero che il sentiero diventa pianeggiante, anzi, prosegue per circa tre kilometri in costante salita, a tratti decisamente impegnativa. C’è un percorso alternativo che taglia nel bosco sulla sinistra in prossimità della Bsita Fraina ma anch’esso molto ripido con una serie di tornanti. Quest’ultimo risulta invece buono per la discesa.
RispondiEliminaciao, il sentiero che scende a tornanti dal Micheluzzi e che ritrova la sterrata principale in corrispondenza della Baita Fraines, è adatto a bambini e ragazzini? E' ben segnalato? Ci sono insidie particolari? Perché è migliore secondo te rispetto alla sterrata principale "spaccagambe"? Grazie
RispondiElimina