Rifugio Antermoia, passo Principe e Vajolet: escursione ad anello ad anello dalla Gardeccia.
Rifugio Antermoia, Passo Principe e Vajolet: escursione ad anello dalla Gardeccia.
Raggiunto il rifugio Gardeccia, in val di Fassa, si prosegue per i rifugi Vajolet, Preuss e Passo Principe. Si sale al passo Antermoia per poi scendere al lago Antermoia e Rifugio Antermoia. Si torna al punto di partenza per il passo delle scalette, compiendo una splendida escursione ad anello nelle Dolomiti della val di Fassa.
SCHEDA TECNICA:
Partenza: Rifugio
Gardeccia 1950 metri
Tipologia: escursione
ad anello
Dislivello: 1100
metri considerando i vari saliscendi
Quota massima: Passo
Antermoia 2770 metri
Tempi: 7 ore
per l’anello
Segnaletica: buona
Difficoltà : difficile
Punti d’appoggio: Rifugi
Gardeccia, Vajolet, Preuss, Passo Principe e Antermoia.
Gruppo: Catinaccio
o Rosengarten
Periodo
consigliato: estate
ATTENZIONE
Il servizio navetta che porta al rifugio Gardeccia è stato soppresso. Per raggiungere il rifugio Gardeccia occorre prendere gli impianti di risalita che partono da Pera o Vigo di Fassa.
INTRODUZIONE:
L'escursione che porta al rifugio Antermoia, Passo Principe e Vajolet è uno degli itinerari più appaganti e soddisfacenti che si possono nelle Dolomiti della val di Fassa in Trentino Alto Adige. Si raggiunge anche il lago Antermoia, uno dei laghi alpini più belli delle Dolomiti!
In
quest’escursione ci si inoltra all’interno del gruppo del Catinaccio, percorrendo vallate prive di vegetazione, circondati da immense pareti verticali
che fa sembrare di essere sulla luna. Il
panorama che offre questa camminata nelle Dolomiti è sicuramente da togliere il
fiato: oltre ad essere circondati dalle imponenti pareti delle più importanti
vette del gruppo del Catinaccio, come le torri del Vajolet e il Catinaccio
d’Antermoia, sono visibili molti importanti gruppi dolomitici come quello della
Marmolada, il Sassolungo e il Sella. Nonostante
sia una zona abbastanza turistica e battuta dagli escursionisti, vicino al
passo delle Scalette, zona più aspra e selvaggia verso la fine di
quest’escursione, è abbastanza facile imbattersi in alcuni branchi di camosci
che pascola in qualche verde radura. Il
lago d’Antermoia, meta conclusiva e più suggestiva di questo percorso, è un lago
di origine glaciale. Durante l’epoca delle glaciazioni il vallone d’Antermoia
era modellato da un ghiacciaio la cui lingua terminava in prossimità di dove è
adesso il lago. Il bacino, come molti altri laghi dolomitici, durante il
periodo estivo tende a prosciugarsi.
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L’ESCURSIONE IN DETTAGLIO AI RIFUGI VAJOLET, PRINCIPE E ANTERMOIA:
L’escursione che porta al lago e rifugio Antermoia, in val di Fassa, non è per nulla da sottovalutare. Nonostante il dislivello totale sia di 1100
metri, un dislivello non proibitivo, il percorso è abbastanza lungo e faticoso,
soprattutto la parte finale, che dopo una lunga discesa, bisogna risalire di diversi
metri per poi ridiscendere per una discesa molto ripida ed esposta. L'itinerario parte dal rifugio Gardeccia a 1949 metri s.l.m. Una volta era raggiungibile dal servizio
navetta che si trova al parcheggio della seggiovia del paese di Pera in val di
Fassa. Ora per raggiungerlo bisogna prendere gli impianti di risalita che partono o da Vigo e che portano al Ciampedie o da Pera di Fassa. Facendo ciò bisogna aggiungere mezz'ora in più di sola andata. Dal rifugio Gardeccia si inizia a salire per il sentiero 546 con
indicazioni per il rifugio Vajolet. Fin da subito durante la salita è possibile
vedere in lontananza il rifugio Preuss situato di fronte al rifugio Vajolet,
nostra prossima meta. In questo primo tratto siamo circondati da abeti e pini
mughi che man mano che si sale tendono a diramarsi fino a scomparire del tutto
dando spazio ad un paesaggio lunare. Arrivati
al rifugio Vajolet ad una quota di 2245 metri s.l.m., crocevia di diversi sentieri
che si inoltrano all’interno del gruppo del Catinaccio, si deve prendere il
sentiero 584 che ha come direzione il rifugio Passo Principe. Il sentiero per il rifugio Passo Principe è un bel sentiero di montagna che
sale sempre in maniera costante senza mai essere troppo ripido. Arrivati nello splendido rifugio Passo Principe incastonato nella roccia si
prosegue sempre per il sentiero 584 che porta prima al Passo Antermoia e
poi all’omonimo rifugio. Dal rifugio Passo Principe si costeggiano le immense pareti del Catinaccio
d’Antermoia fino a guadagnare una quota di 2770 metri s.l.m. del passo
Antermoia, quota massima per quest’escursione. Da qui manca ancora abbastanza
per arrivare al rifugio, infatti prima di arrivare bisogna percorrere una lunga
discesa verso il vallone d’Antermoia per poi attraversarlo: un desertico e
immenso canyon dove una volta era situato il ghiacciaio. Superato, finalmente
si raggiunte lo spettacolare lago d’Antermoia e l’omonimo rifugio Antermoia situato a
pochi passi ad un’altezza di 2497 metri. Per tornare alla Gardeccia chiudendo l’anello si deve prendere il sentiero 583 con le indicazioni che si trovano dietro al rifugio. Il sentiero 583 risale di nuovo ad un’altezza di 2709 metri s.l.m. al passo
di Laussa, luogo di particolare bellezza per il panorama che offre verso la
Marmolada, il Sella e il Sassolungo. Salendo su questo passo molto bello è
osservare il lago Antermoia dall’alto.Da questo passo bisogna ridiscendere di quota leggermente per la val di Laussa
o valle dei camosci, (è molto facile incontrarli) per poi risalire al passo
delle Scalette ad una quota di 2403 metri s.l.m. e infine ridiscendere al
rifugio Gardeccia Attenzione, quest’ultima parte di sentiero è segnato come EEA, cioè per
escursionisti esperti con attrezzatura. Questo parte è attrezzata soltanto in
un piccolo punto che bisogna avere piede fermo e un minimo di esperienza in
quanto ci sono tratti molto esposti. Infine per raggiungere il rifugio
Gardeccia dal passo delle Scalette bisogna percorrere un sentiero che si
sviluppa in un ghiaione molto ripido e franoso in cui è consigliabile l’uso di
un caschetto per protezione. È facile che scendendo, chi sta sopra di noi
smuova dei sassi facendoli cadere a velocità molto elevate.
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VARIANTI:
Per
evitare l’ultimo tratto di sentiero molto esposto si può scendere a Pera per il
sentiero 589 che passa per la val Udai o prendere il sentiero 577 che
scende a Campitello per la val di Dona.
Molto
interessante, se si è allenati e si ha l’attrezzatura, è salire alla cima del
Catinaccio D’Antermoia per l’omonima ferrata e scendere dalla parte opposta
arrivando al lago.
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FOTO:
il rifugio Gardeccia, punto di partenza.
Lungo il sentiero, in fondo il rifugio Preuss.
Il rifugio Preuss.
Il rifugio Vajolet.
Il rifugio Vajolet e Preuss dall'alto.
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Cominciamo a salire per il Passo Principe, in lontananza il rifugio Vajolet.
Lungo il sentiero con il Catenaccio d'Antermoia a destra.
Il rifugio Passo Principe incastonato nella roccia.
Il sentiero che porta al rifugio Passo Principe
L'imponente mole del Catinaccio d'Antermoia dal Passo Principe.
Splendida veduta dal rifugio Passo Principe.
Saliamo al passo e il rifugio si fa piccolo.
Il passo Antermoia.
Discesa nel vallone dell'Antermoia.
Lungo canyon prima del rifugio.
Il Catinaccio d'Antermoia lasciato alle spalle.
Arrivati al lago d'Antermoia.
Seguiamo il sentiero sulla sinistra per raggiungere il rifugio.
Bellissimo scatto sul lago.
Il rifugio Antermoia, che, quando siamo passati noi, era in ristrutturazione.
P
Il sentiero CAI 583.
Salendo al passo di Laussa, il rifugio Antermoia.
Panorama dal passo di Laussa, Sella e Marmolada sullo sfondo.
Camosci lungo il sentiero.
Camosci lungo il sentiero.
Vallate lungo il sentiero.
Cartello al passo delle Scalette.
Ripida ed esposta discesa dal passo delle Scalette.
Scorcio sulla val di Fassa.
Rientro alla Gardeccia.
PANORAMICHE:
Panoramica sul Catinaccio d'Antermoia.
Panoramica sul rifugio Passo Principe.
Panoramica dal passo d'Antermoia.
Panoramica sul passo d'Antermoia.
Panoramica sul lago d'Antermoia.
Panoramica sul lago d'Antermoia.
Panoramica sul lago d'Antermoia.
Panoramica sul rifugio Antermoia.
Panoramica salendo al passo Laussa.
Panoramica dal Passo di Laussa.
Panoramica dal Passo di Laussa.
Una precisazione. Recentemente è franato un breve tratto del sentiero delle Scalette, in basso poco prima di entrare nel bosco. Per evitare il pezzo franato è stato creato un percorso alternativo attrezzato che attraversa lateralmente una parete: si tratta di una ventina di metri abbastanza esposti e che a mio avviso non è consigliabile affrontare senza assicurazione. Questa per lo meno è la situazione che ho trovato a luglio 2017.
RispondiEliminaGrazie per il feedback, anch'io quando sono passato nel 2015 c'era il tratto attrezzato in parete ma nella parte franata si era creato un sentiero che pian piano si riusciva a fare
EliminaBuongiorno. Sapete dirci qual'è la situazione attuale? Vorremmo fare l'anello, ma non abbiamo attrezzature per assicurarci. Se fatto al contrario potremmo essere facilitati? Saremmo più freschi e magari il salita risulta un po' più fattibile?
EliminaCiao, un'informazione. Noi vorremo fare un anello e dormire al Vajolet. Pensavamo di lasciare l'auto a Pera e prendere il sentiero verso Mazzin, Antermoia, Principe e poi il giorno dopo scendiamo o allunghiamo d'altra parte. Siamo indecisi se invece partire da Campitello, eventualmente lasciando anche un auto a Pera, per il Rif. quindi Micheluzzi, cos'è meglio secondo te? Buoni camminatori, ma no tratti esposti o ferrate. Grazie.
RispondiEliminaciao Lara vedo che nessuno ti ha mai risposto, ma alla fine cosa avete fatto?
EliminaSe fate l'anello dormendo al rifugio potete benissimo usare gli impianti di Vigo o Pera, in giornata vi conviene fare l'anello partendo dal Micheluzzi
EliminaCiao, un'informazione. Noi abbiamo in programma di partire da Vigo a piedi evitando la funivia, raggiungendo in quest'ordine: ciampedie, gardeccia, vajolet, principe ed infine antermoia (dove dormiremo). Per il ritorno, è possibile fare un giro diverso (tornando sempre a Vigo) evitando navette e ferrate? Grazie per tutti i consigli che date
RispondiEliminaA mia modesta esperienza, questa escursione è meglio eseguita in senso antiorario, in modo da avere le Scalette in salita. La bellezza del giro resta invariata.
RispondiElimina